L’ACQUA IN PEDIATRIA
Il tuo bambino è nato e si è sviluppato nell’acqua. Il suo corpo oggi è composto per il 75% di acqua. La purezza dell’acqua che assume determinerà la sua crescita. La gastrite del lattante è uno dei problemi più frequenti durante i primi mesi di vita ed é provocata dall’invasione di germi nella mucosa digestiva del lattante.
Per questo l’igiene degli alimenti e la sterilizzazione di tutto quello che il bebè può mettersi in bocca è fondamentale per diminuire il rischio di infezioni poiché prima dei 2 anni d’età il suo sistema immunitario non è completamente sviluppato quindi non possiede le stesse difese di un adulto. Il modo migliore per evitare le infezioni consiste nello sterilizzare tutto quello che il lattante può portarsi alla bocca.
La sterilizzazione deve essere praticata a biberon e tettarelle, ma soprattutto all’acqua, visto che il latte è l’unico alimento che il bebè assume nei primi 6 mesi di vita. Ricordiamo che il latte liquido si prepara con acqua e latte in polvere e che questo non è mai commercializzato con assenza totale di germi. L’acqua osmotizzata con i nostri impianti per la sua minima mineralizzazione e nullo contenuto di nitrati può essere utilizzata nella diluizione e la ricostituzione del latte vaccino, va sottolineato che le acque minimamente mineralizzate richiedono per il raggiungimento di un pH gastrico ottimale per un’azione chimosinica e pepsinica una minore secrezione di acido cloridrico, che nei neonati e nei lattanti è gia secreto in minore quantità rispetto all’adulto.Inoltre, usando questo tipo di acqua, non si sconvolge la composizione dell’alimento stesso.
Viceversa, gli alimenti preparati con acqua satura di minerali inorganici sovraccaricano il delicato organismo del neonato e di conseguenza possono provocare diversi disturbi.Le acque a residuo fisso bassissimo esplicano un’azione detossicante sulle vie urinarie. Grazie all’azione di “lavaggio”, in corso di stati di acidosi conseguenti a diarrea, alcalosi conseguenti a vomito, oppure tossicosi febbrili, queste acque consentono una più facile eliminazione dei cataboliti tossici e quindi un’attenuazione o una più rapida risoluzione dei suddetti stati morbosi.
Inoltre, in caso di disidratazione, le acque minimamente mineralizzate favoriscono la diuresi pur essendo trattenute in giusta quantità dai tessuti e senza avere effetti sfavorevoli sui fenomeni dispeptici che spesso sono la causa delle disidratazioni stesse.
Va poi detto che il latte vaccino è già molto ricco di sali in confronto al latte materno, quindi l’utilizzo di un’acqua minimamente mineralizzata per la preparazione dei latti artificiali contribuisce a evitare un carico osmolare dei soluti troppo elevato, che potrebbe essere causa di una disidratazione ipertonica o potrebbe aumentare un eventuale rischio di ipertensione in età adulta se il contenuto di sodio è elevato: ciò ha una grande importanza soprattutto nei bambini più piccoli e nei prematuri che spesso hanno una funzionalità renale ridotta.
Le acque minimamente mineralizzate con apparecchiature , essendo molto povere di calcio, favoriscono per l’azione della chimosina o per l’azione parachimosinica della pepsina la formazione di coaguli di caseo molto fini e dispersi; ciò si traduce in una più ampia superficie a disposizione degli enzimi e quindi in una diminuzione del tempo di digestione gastrica.